Inquilini morosi e sfratti: un po’ di dati

Inquilini morosi e sfratti: un po’ di dati

Inquilini morosi e sfratti: un po’ di dati 1280 853 Affitto Relax

Secondo uno studio recente ogni anno, in Italia, la quota di affitti non pagati si aggira intorno alla cifra di 1,2 miliardi di euro. In sostanza, prendendo in considerazione l’arco temporale di 12 mesi, a un proprietario su due manca all’appello almeno una mensilità non versata dal proprio inquilino.

Nel 2017 il numero delle sentenze di sfratto emesse è stato di 59.600, con una lieve flessione rispetto all’anno precedente che non deve tuttavia trarre in inganno: è infatti da circa un decennio che il fenomeno della morosità è in continuo aumento.

Un altro dato interessante è rappresentato dalla percentuale di sfratti per «morosità incolpevole» sul totale: 90%. Per morosità incolpevole si intende «la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare»; le motivazioni ammesse dalla legislazione per rientrare in questa categoria sono tra le più disparate: licenziamento, mancato rinnovo contrattuale, cessazione di attività libero-professionali, ecc. Non è un caso che la legislazione in merito abbia subito diverse modifiche negli ultimi anni. La crisi economica che ha investito il nostro paese e non solo, ha modificato in modo strutturale il contesto socio – economico di riferimento, i cambiamenti apportati alla nostra società sono cioè diventati definitivi. La precarizzazione del lavoro ha portato all’esplosione del fenomeno della morosità incolpevole: un inquilino può infatti ritrovarsi senza reddito da un giorno all’altro per la mancanza del rinnovo del proprio contratto di lavoro, oppure a causa della chiusura della propria azienda.

In questo contesto i rischi per il proprietario di immobili aumentano in maniera vertiginosa. Non bisogna più difendersi, come avveniva una volta, dall’inquilino “furbetto”, dal truffatore di professione. Tutti gli inquilini oggi potenzialmente potrebbero diventare morosi. Per questo motivo molti proprietari di casa, magari scottati da esperienze negative, preferiscono mantenere il proprio immobile vuoto e improduttivo, pagando peraltro una tassazione molto alta tipica del sistema italiano. L’immobile, da risorsa, può trasformarsi in un peso.

C’è però un’altra faccia di questa medaglia, una nuova tipologia di domanda abitativa. Le nuove generazioni, proprio per ciò che abbiamo sopra delineato, ricercano soluzioni abitative più flessibili. La soluzione capace di coniugare le necessità di indipendenza con le possibilità economiche dei giovani è l’affitto breve in un’abitazione condivisa con altre persone. In questo modo le spese vengono calmierate, si può abbandonare la casa dei propri genitori e allo stesso tempo si può stipulare un affitto di durata pari al proprio contratto di lavoro, eventualmente rinnovabile esattamente come il contratto stesso. In questo modo non si è dunque legati, sotto il profilo legale, ad un contratto di lunga durata, magari 4+4, con vincoli di rescissione consensuale lunghi e onerosi.                                         

Questo segmento di mercato è quello in cui si è specializzata la Facyle Srl. Dopo anni di esperienza e studio del settore immobiliare è nato il sistema Affitto Relax, che permette ai proprietari di generare una rendita fissa e sicura dal proprio immobile, senza preoccuparsi di nulla.

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